Tranquilla, non sei inopportuna. Angelo ti ha detto bene. Tanti anni fa mia moglie non ne voleva sapere di credere in Cristo. Io studiavo la Bibbia, a volte mi faceva domande, era incuriosita ma
non voleva avvicinarsi a Gesù. Io frequentavo la chiesa evangelica, mia moglie era sempre più nervosa. Io molte volte mi chiudevo in camera a pregare e lei faceva di tutto per distrarmi o farmi smettere. Un giorno, eravamo in cucina, mi stava facendo domande su Gesù da almeno un ora ed io ero contento di risponderle ma ad un certo punto i suoi occhi cambiarono, diventarono strani, con una luce "cattiva". Mi disse di colpo queste parole : "o la smetti con Gesù o io ti lascio, me ne vado e porto via il bimbo". Il nostro primo figlio era molto piccolo e io amavo entrambi però non potevo "rinnegare" Gesù Cristo. Le dissi che se voleva quello, che andasse perche io il Signore non potevo rinnegarlo. Si arrabbió moltissimo, fece in fretta una valigia, prese il bimbo e se ne andò sbattendo la porta. Io rimasi in casa, calmo, avevo la promessa "credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia" e CI CREDEVO!
Dopo poche ore tornó a casa e con il tempo ha creduto anche lei ed é morta con il nome di Gesù nel cuore. DIO é fedele.
Della seconda domanda non scendo nei particolari, poi ti dico il perché. Se vuoi sapere in che modo mi sono tenuto "in piedi" ti dico : Romani capitolo 8 e 9, la "predestinazione" e con essa, il fatto che Dio porterà a compimento quello che ha iniziato, indipendentemente da quello che vediamo al momento e infatti il Signore poi ci libera dalla prova e ci rende di più di quello che avevamo.
Le prove nella vita nostra sono molte, dure e varie, ma il Signore ci libera da tutte.
Non sono sceso nei particolari per questo motivo di cui dovrai farne tesoro anche te : le prove, quando le passiamo, sono dure ma poi, una volta passate hanno in se un secondo pericolo che di solito i fratelli "novizi" non vedono, ed é l'orgoglio.
Il ricordo passato di "quanto abbiamo sofferto per il Signore", inorgoglisce, il nemico lo sa, e spesso ci porta a memoria questi fatti ormai superati. Che fare in questi casi?
La Sullamita del Cantico dei Cantici ad un certo punto (dopo averne passate tante) esclama (cito a memoria) : "venga l'Amico mio nel Suo orto a raccoglierne i frutti". Cioè : il frutto di ogni cosa, sia prova o benedizione bisogna dire Gesù che lo raccolga Lui. Noi Tranquilla, non sei inopportuna. Angelo ti ha detto bene. Tanti anni fa mia moglie non ne voleva sapere di credere in Cristo. Io studiavo la Bibbia, a volte mi faceva domande, era incuriosita ma
non voleva avvicinarsi a Gesù. Io frequentavo la chiesa evangelica, mia moglie era sempre più nervosa. Io molte volte mi chiudevo in camera a pregare e lei faceva di tutto per distrarmi o farmi smettere. Un giorno, eravamo in cucina, mi stava facendo domande su Gesù da almeno un ora ed io ero contento di risponderle ma ad un certo punto i suoi occhi cambiarono, diventarono strani, con una luce "cattiva". Mi disse di colpo queste parole : "o la smetti con Gesù o io ti lascio, me ne vado e porto via il bimbo". Il nostro primo figlio era molto piccolo e io amavo entrambi però non potevo "rinnegare" Gesù Cristo. Le dissi che se voleva quello, che andasse perche io il Signore non potevo rinnegarlo. Si arrabbió moltissimo, fece in fretta una valigia, prese il bimbo e se ne andò sbattendo la porta. Io rimasi in casa, calmo, avevo la promessa "credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia" e CI CREDEVO!
Dopo poche ore tornó a casa e con il tempo ha creduto anche lei ed é morta con il nome di Gesù nel cuore. DIO é fedele.
Della seconda domanda non scendo nei particolari, poi ti dico il perché. Se vuoi sapere in che modo mi sono tenuto "in piedi" ti dico : Romani capitolo 8 e 9, la "predestinazione" e con essa, il fatto che Dio porterà a compimento quello che ha iniziato, indipendentemente da quello che vediamo al momento e infatti il Signore poi ci libera dalla prova e ci rende di più di quello che avevamo.
Le prove nella vita nostra sono molte, dure e varie, ma il Signore ci libera da tutte.
Non sono sceso nei particolari per questo motivo di cui dovrai farne tesoro anche te : le prove, quando le passiamo, sono dure ma poi, una volta passate hanno in se un secondo pericolo che di solito i fratelli "novizi" non vedono, ed é l'orgoglio.
Il ricordo passato di "quanto abbiamo sofferto per il Signore", inorgoglisce, il nemico lo sa, e spesso ci porta a memoria questi fatti ormai superati. Che fare in questi casi?
La Sullamita del Cantico dei Cantici ad un certo punto (dopo averne passate tante) esclama (cito a memoria) : "venga l'Amico mio nel Suo orto a raccoglierne i frutti". Cioè : il frutto di ogni cosa, sia prova o benedizione bisogna dire a Gesù che lo raccolga Lui. Noi dobbiamo di continuo essere "vasi vuoti", riconciare ogni giorno senza tenere "medaglie" di sofferenza o di benedizioni passate. Questo, ricordatelo sempre. dobbiamo di continuo essere "vasi vuoti", riconciare ogni giorno senza tenere "medaglie" di sofferenza o di benedizioni passate. Questo, ricordatelo sempre.
[Modificato da claudio.41 22/04/2019 08:42]
"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12